Il progetto iniziato qualche anno fa, riguardante il recupero e la valorizzazione ambientale di un ampio prato da sfalcio, in parte alberato, di proprietà dell'ASUC di Segno, corrispondente alla p.f. 1469/ 3 in CC Torra , da parecchio tempo non più sottoposto ad una gestione attiva, in cui negli ultimi decenni si è intervenuti più per necessità che per programmazione, si sta ultimando.
Le aree aperte, un tempo pascolate o sfalciate, ormai imboschite, si stavano inesorabilmente chiudendo; inoltre le piante più adulte iniziavano a mostrare segni di disseccamento dovuto ad attacchi di patogeni o alla competizione tra individui. Si è reso quindi necessario intervenire ripristinando i prati con finalità sia paesaggistica che faunistica e contemporaneamente si sono selezionati gli individui arborei più interessanti mantenendoli sul prato.
Come premesso, l’intervento ha interessato una sola particella catastale localizzata ad una quota compresa tra i 570 ed i 690 m s.l.m. a poca distanza dall'abitato di Torra, limitatamente alla parte a monte della stradina interpoderale che collega la strada asfaltata, che da Tuenetto conduce a Priò, con la frazione di Vion.
In seguito il dettaglio delle superfici oggetto di intervento:
p.f. | Catasto | Superficie catastale | Tipo intervento | Superficie intervento |
---|---|---|---|---|
1469/3 | Torra | 84.059 | Diradamento bosco | 8.470 |
Ripristino prato con trinciatura delle ceppaie e semina pacciamata | 21.600 | |||
TOTALE | 84.059 | 30.070 |
Si riporta in seguito quanto riscontrato nel sopralluogo del tecnico incaricato alla progettazione.
All'interno di questa area si sono potute distinguere quattro situazioni differenti;
All'interno dell'area di intervento, la superficie realmente occupata dal prato, ancora in parte utilizzabile quindi, è di circa 8.975 m2, mentre l'area in avanzata fase di ricolonizzazione ammonta a 21.600 m2. I tratti boscati invece ammontano a 8.470 m2. La restante superficie è occupata dagli improduttivi, dalle perticaie e da un tratto di bosco adulto situato in alto lungo il confine con i prati coltivati.
La zona a prato presenta una buona varietà di specie botaniche la cui presenza è sicuramente influenzata dallo sfalcio, che viene effettuato una volta all’anno verso fine luglio, quando la fioritura è ormai al termine e le piante hanno potuto produrre i semi, e dalla presenza ravvicinata del bosco (presenza di specie nemorali).
A fronte di quanto rilevato, si è ritenuto di procedere dapprima al diradamento all'interno dei tratti di bosco con pulizia del sottobosco e selezione delle latifoglie e delle altre piante da valorizzare (roverella, ciliegio, pero, orniello, acero campestre). Nelle aree dove previsto il ripristino del prato si è invece proceduto al taglio di tutte le piante con diametro inferiore ai 30 cm e contemporanea potatura fino ad una altezza di ca 3 m delle branche degli alberi rimasti nel prato affinché non ostacolino i movimenti dei mezzi meccanici durante le future operazioni di sfalcio.
In autunno si è proceduto alla trinciatura meccanica delle ceppaie con un apposito macchinario, scendendo per qualche centimetro sotto al livello del terreno. Nelle aree sottoposte a trinciatura e sulla superficie di prato esistente nei mesi primaverili si procederà alla semina a spaglio di un miscuglio dei semi simile al prato esistente.
A questi lavori si è inoltre aggiunta la realizzazione di una pista per l'esbosco, in parte già accennata, funzionale al raggiungimento degli obiettivi di miglioramento ambientale e alla futura gestione del prato e delle aree boscate che rimangono nella fascia sommitale della particella.
L’intervento sta assumendo, peraltro, una funzionalità multipla in quanto si stanno creando le condizioni favorevoli per l’insediamento e per il mantenimento di flora e fauna selvatiche. L'alternanza di aree aperte e aree boscate, nonché la ripresa dello sfalcio del prato, favoriscono dunque la fauna locale che avrà garantite aree di rifugio e cibo a volontà anche nel periodo invernale.
Il progetto di recupero della zona nasce dalla volontà e dall’esigenza di voler riqualificare tutta l'area sia per un aspetto di recupero del paesaggio, sia dal punto di vista della fruizione da parte dei cittadini.
La stradina di accesso vista la vicinanza ai centri abitati è infatti percorsa da molte persone sia d'estate che d'inverno, semplicemente per una tranquilla passeggiata a piedi, piuttosto che seguendo qualche itinerario in mountain bike.